grazie al progetto finanziato da Fondazione CON IL SUD in due anni e mezzo e nonostante la pandemia ANT ha potuto assistere sul territorio oltre 2.500 persone malate di tumore
Tanti i servizi e le attività portate avanti dai partner
Partito a luglio 2019 con l’obiettivo di creare una rete unita contro il cancro, a favore della tutela della salute e del benessere della popolazione di Taranto, il progetto “Salute e qualità di vita a Taranto” sostenuto da Fondazione CON IL SUD è oggi nel pieno della sua terza annualità sul territorio. Un triennio inevitabilmente segnato dalla pandemia che ha senza dubbio aggravato le difficoltà di un’area già profondamente segnata dall’alta incidenza delle patologie tumorali.
In questo contesto progressivamente mutato, i partner Cooperativa Il Ponte, Associazione Punto di Inizio, A Sud e CSV Taranto, coordinati da Fondazione ANT in veste di capofila, hanno comunque portato avanti la pianificazione di attività a sostegno del benessere della popolazione, affrontando nel contempo tutti gli ostacoli dovuti all’emergenza sanitaria. In questo particolare frangente, poter disporre di diverse competenze e della forte motivazione tipica del settore non profit ha permesso alle attività di continuare, “re-inventandosi” dove necessario o adattandosi secondo le migliori strategie operative e di sicurezza in tutti i casi.
Cuore del progetto è l’assistenza medico-specialistica gratuita che l’équipe multidisciplinare di Fondazione ANT porta direttamente a casa dei pazienti oncologici, assicurando cure, supporto psicologico e tutto quello che è necessario al malato e alla sua famiglia per una miglior qualità della vita.
Nel primo anno di attività, comprensivo dei primi durissimi mesi di inizio pandemia, sono stati 928 i pazienti assistiti a domicilio dall’équipe ANT. Di questi, 383 residenti nella città di Taranto, in particolare 52 in aree particolarmente difficili quali i quartieri de I Tamburi e Paolo VI. Il secondo anno del progetto, dal luglio 2020, ha visto via via stabilizzarsi la situazione dell’emergenza pandemica e ANT si è confermata un punto di riferimento fondamentale per i malati e i loro familiari, favorendo la presa in carico il più possibile globale delle loro esigenze. Fino al giugno 2021 i pazienti presi in carico sono stati 944, in gran parte residenti nella città di Taranto e in particolare nei quartieri de I Tamburi e Paolo VI. Nel secondo semestre 2021 fino al febbraio 2022 i pazienti assistiti da ANT sul territorio sono stati 653 portando a oltre 2500 le persone che complessivamente hanno ricevuto le cure domiciliari ANT in due anni e mezzo.
Nell’ambito delle attività tese a migliorare la qualità della vita del paziente, è stata portata avanti anche un’importante attività formativa destinata ai professionisti per l’impianto del PICC, catetere venoso centrale indispensabile in alcune situazioni per facilitare la somministrazione di terapie endovenose, trasfusioni e supporto nutrizionale, eliminando in sostanza la necessità di ripetute punture venose. L’intervento viene eseguito a casa dei malati, sotto guida ecografica e verifica finale tramite elettrocardiogramma. Il posizionamento del PICC a domicilio evita al malato – e ai suoi familiari – di doversi recare appositamente in una struttura ospedaliera, e consente di restare nel comfort della propria casa pur mantenendo tutti gli standard di sicurezza e di appropriatezza previsti dai protocolli internazionali. Il finanziamento ha permesso l’acquisto dei materiali e l’attività di formazione, che è proseguita anche nei momenti più difficili del primo lockdown, e ha consentito di inserire i PICC a 120 pazienti, selezionati da ANT a seconda della necessità terapeutica, in due anni e mezzo.
All’assistenza medico-specialistica si sono accompagnate poi le cure tutelari come la cura dell’igiene e la movimentazione dell’allettato, in un’ottica di benessere globale del paziente. Coordinate da ANT ed erogate concretamente dalla Cooperativa Il Ponte, partner del progetto, le cure tutelari sono un servizio molto apprezzato non solo dal malato, ma anche dai suoi caregiver già gravati dal peso emotivo e psicologico dell’assistenza oncologica. La richiesta di questo tipo di intervento assistenzale è fortemente cresciuta nel corso del secondo anno di progetto, anche alla luce dell’emergenza pandemica. Complessivamente, in due anni e mezzo, sono state offerte 2.880 ore di assistenza tutelare.
Il progetto sostenuto da Fondazione CON IL SUD nel suo complesso insiste molto sul concetto di “qualità di vita”, considerando la persona oltre la malattia, volendo vederne non solo gli aspetti prettamente legati all’ambito sanitario, ma anche sociale e psicologico. Per questo è stato fondamentale poter dare continuità alle attività di socializzazione sviluppate dall’Associazione Punto di Inizio che ha adattato i programmi previsti per il secondo anno di progetto – dopo il successo del Corso di cucina salutare tenutosi nell’autunno 2019 – ideando un corso di arte-terapia realizzabile on line, attraverso la piattaforma Zoom. Il corso ha contribuito a migliorare l’empowerment dei partecipanti, producendo importanti risultati in termini di auto-percezione del miglioramento delle proprie skill, fondamentali in particolare per una persona malata, quali la capacità di affrontare le situazioni difficili e la capacità di affrontare il dolore fisico e psicologico. Complessivamente i partecipanti alle attività di socializzazione nei primi due anni di attività sono stati 78.
La necessità di attenzione verso il benessere, la prevenzione primaria e l’attenzione alle tematiche ad essi connesse sono i temi al centro dell’intervento di A Sud che porterà avanti anche nei prossimi sei mesi l’attività di promozione dei corretti stili di vita già avviata nel gennaio 2020 con una tre giorni di seminari che ha visto il coinvolgimento di 90 cittadini. Il focus su questi temi è stato tenuto alto grazie ai successivi webinair realizzati durante la primavera 2020 che hanno raggiunto un buon indice di partecipazione da parte della cittadinanza.
Il progetto a favore del benessere della cittadinanza prosegue il proprio impegno nella prevenzione oncologica, da sempre tassello fondamentale per la salute della popolazione e oggi davvero urgente alla luce dei tanti ritardi nei controlli e nei programmi di screening dovuti alla pandemia. Adattando le attività ai dovuti protocolli di prevenzione del Covid-19, Fondazioen ANT ha potuto realizzare le visite di prevenzione previste per il secondo anno e recuperare quelle non realizzate nel corso del primo anno di attività (causa pandemia), arrivando a offrire visite di prevenzione ginecologica e senologica a 237 cittadine tarantine. Le visite, accolte con grande entusiasmo e partecipazione della cittadinanza, hanno registrato il tutto esaurito nel giro di poche ore dall’apertura delle prenotazioni.
La cassa di risonanza di queste attività è stata potenziata dal lavoro di CSV di Taranto, attivamente coinvolto nell’organizzazione della conferenza stampa e dei successivi rilanci delle attività realizzate da A Sud che hanno permesso di coinvolgere più di 500 cittadini. Il lavoro di collante e di propulsore della comunicazione di CSV di Taranto ha consentito a tutte le iniziative realizzate dai diversi partner di avere la corretta visibilità durante i primi due anni e mezzo di progetto e continueranno ad averne a favorire la più ampia circolazione possibile delle informazioni nella rete.
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