Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi
Le cronache degli ultimi giorni forniscono un quadro desolante in relazione alla gestione degli appalti pubblici. Il riferimento è ai lavori per la costruzione del nuovo ospedale Monopoli/Fasano, alla bonifica di Micorosa e alla realizzazione dello “Shuttle” a Brindisi, al restauro della Torre dell’orologio a Cisternino, alla pista ciclabile e alla costruzione del nuovo palasport a Fasano e ai lavori stradali a Torre Santa Susanna.
In questi, come in altri casi, le responsabilità sui ritardi vengono addossate alle imprese.
Spesso, invece, in situazioni analoghe, sono state accertate le responsabilità della stazione appaltante determinate essenzialmente da carenze e imprecisioni progettuali.
La conseguenza è che si fa fatica a dare avvio ai lavori per la realizzazione delle opere o peggio ancora a completarle, tanto più perché non c’è mai una chiara assunzione di responsabilità da parte di chi ha bandito le gare, pur non essendoci a volte i presupposti per poter procedere.
Purtroppo questo determina gravi conseguenze, tanto più perché sui sindaci e, in genere, sui pubblici amministratori (vittime di errori e ritardi dell’apparato burocratico), ricade la pressione dell’opinione pubblica che chiede la realizzazione delle opere essendo all’oscuro di ciò che è realmente accaduto.
In un contesto così ingarbugliato la strada più semplice resta quella di addossare tutte le responsabilità alle imprese che si sono aggiudicate gli appalti, fino a giungere alla rescissione contrattuale, con la conseguente “coda” giudiziaria che spesso provoca ingenti danni economici agli enti pubblici (e immediate gravi difficoltà all’impresa che si è aggiudicato l’appalto e soprattutto ai dipendenti ed alle loro famiglie).
Non si capisce, inoltre, il motivo per cui solo alle imprese (al contrario di ciò che avviene nella PA) non viene riconosciuto l’accertato disagio provocato dal diffondersi della pandemia da covid-19 (con le conseguenti assenze per malattia/quarantena del personale) che inevitabilmente determina ritardi nel rispetto del cronoprogramma.
Forti sono le sollecitazioni ad intervenire, da parte delle imprese associate, presso gli uffici tecnici di urbanistica ed edilizia per gli atavici ritardi nel rilascio dei titoli autorizzativi, spesso dovuti ad interpretazioni soggettive delle leggi e dei regolamenti.
E’ giunto il momento, a questo punto, che le imprese si riapproprino di un ruolo, rivendicando in ogni sede i propri diritti nella gestione del rapporto con la Pubblica Amministrazione.
In questa ottica, l’Ance di Brindisi ha deciso di mettere a disposizione degli associati un servizio di assistenza sindacale per fornire consulenza legale stragiudiziale finalizzata a stabilire rapporti costruttivi ed efficaci con le pubbliche amministrazioni e quindi a prevenire situazioni patologiche di contenzioso attraverso una maggiore chiarezza sui livelli di responsabilità per l’eventuale mancato rispetto degli obblighi della tecnostruttura.
Non è più procrastinabile, infatti, la necessità per le aziende di rivendicare il rispetto del proprio ruolo e delle proprie funzioni, nell’interesse delle nostre comunità e dei sindaci che le amministrano.
È evidente che lo Stato, con la sua attuale organizzazione, potrà rendere efficace l’azione di governo politica e di investimenti, tra cui il PNRR, solo con il pieno coinvolgimento delle Imprese (che sono sostanzialmente un braccio operativo dello stesso Stato), ottimizzando e digitalizzando i servizi degli apparati burocratici.
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