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Latiano-Madama: dal “Diario Di Bordo” del Dr. Rino Spedicato

Finisce l’anno 2021, anno difficile non solo per la pandemia che da due anni ci attanaglia comprimendo spazi di libertà, sicuramente non condivisibili ma necessari per uscire dal guado, e voglio condividere questa fine di anno con la pubblicazione dal suo, come lui stesso lo definisce, “DIARIO DI BORDO” dell’amico dr. Rino Spedicato da anni impegnato nel sociale e che di don Tonino Bello ne ha ricordato più volte le gesta. Le considerazioni che ha fatto del comune di Calimera, guidato da una sindaca sua amica e giovane impegnata, sono quelle proprie di ogni comunità ed io insieme a lui nonostante gli anni mi sento di ripercorrere quelle scale ora come allora. Gli anni passano, i problemi restano anzi si acuiscono e quelle scale sono sempre più faticose.
Nonostante ciò, grazie Rino e Buon anno a te e a tutti coloro che di quelle scale ne hanno fatto il simbolo di un impegno che non morirà mai.

Vittorio Madama

Tornare a Calimera … LUNGO LE SCALE DELLA LEGALITA’

(come in ogni Comune d’Italia)

Camminare lungo i gradini del Municipio di Calimera (Le) richiama valori e gesti comuni legati alla memoria, alla lotta alla mafia, alla gratitudine ed al ricordo perenne verso le vittime di mafia innocenti che faccia crescere il senso della giustizia e “la stagione degli uomini liberi”. Non solo, questi gradini rappresentano una sollecitazione a rigenerare il nostro impegno civico per la legalità a partire dalle piccole cose: i diritti che non possono essere contrabbandati per favore, il rigetto sistematico del voto di scambio e della malapianta della raccomandazione, ma anche l’abbandono selvaggio dei rifiuti, la micro-evasione fiscale e tanto altro ancora. Lungo quelle scale c’è anche un invito ad uscire dai nostri gusci, orticelli, tornaconti individualistici per scommettere sulla “generatività” di una comunità che insieme si rimbocca le maniche ed insieme costruisce percorsi di speranza.
“Da soli non si cammina più”, ci esorterebbe don Tonino Bello, l’indimenticabile vescovo della pace, dalle radici salentine e dal cuore universale.
Abbiamo il dovere della “memoria attiva”, autentico anticorpo sociale che sbarra la strada alle infiltrazioni del male e ai ricatti del potere, da quello mafioso a quello dei colletti bianchi.
Memoria attiva che ci faccia crescere come comunità di persone libere e solidali.
Il sindaco Francesca De Vito (nella foto allegata) ha spiegato i motivi di questa scelta, che non è solo un fatto esteriore:
“Queste scale sono come percorsi di cittadinanza che ci aiutano a comprendere l’importanza della memoria e della cultura diffusa della legalità, capillare, che tocchi ogni fascia d’età. Se è vero che oggi è difficile amministrare, è altrettanto vero che ciascuno può fare la sua parte, gli amministratori come i cittadini. Il Comune di Calimera ha compiuto una scelta chiara, ha scelto da che parte stare. Ogni cittadino varcando quella soglia senta la responsabilità di questa scelta collettiva, la scelta di stare dalla parte della legalità e dei diritti civili”.
Questi gradini chiamano in causa anche il mondo della politica che non può essere estranea ad un percorso di rigenerazione etico-culturale che porti ad abbandonare definitivamente, ad esempio, la nefasta cultura “amico-nemico” che negli anni ha emarginato tante energie intellettuali ed operative che, invece, potevano essere “socialmente utili” per perseguire il bene comune.
Meditiamo gente, meditiamo … ma subito dopo mettiamoci all’opera.
Buona cittadinanza.

Rino Spedicato

Dal mio Diario Di Bordo

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